L’ultima frontiera è stata conquistata: carne e sangue sono diventati arte. Le mostruose statue di Yuri Marcov hanno conquistato la Città, anche se sono esseri viventi i materiali che lui usa. Spazzatura di cui non importa a nessuno. Eccetto Mira Vacek.
La trama: Secondo volume della trilogia di fantascienza Mira Vacek e la Città. C’è un nuovo artista in città: Yuri Marcov. Un genio, a detta di alcuni, un mostro secondo altri. Le sue opere sono in grado di sconvolgere chiunque: gigantesche statue dove la carne si fonde al metallo, dove l’arte prende vita. Perché sono esseri umani, quelli che lui usa, anche se sono spazzatura, privi di alcun diritto. Esseri umani viventi. Ha fatto un errore, che potrebbe costagli caro. Tra i ragazzi che ha usato per creare le sue sculture c’è qualcuno che Mira sta cercando da molto tempo. Qualcuno a cui tiene in modo particolare. Qualcuno per cui merita tornare a lottare, rinunciando a tutto ciò che ha conquistato. È una corsa contro il tempo quella in cui si getta, perché quei ragazzi non riusciranno a sopravvivere ancora a lungo, e le statue sono state ormai vendute. Ma soprattutto Marcov è intenzionato a crearne altre, tante altre, e a sconvolgere l’intera città con la sua arte. Tornano i personaggi di Drama in una nuova avventura senza tregua. Una caccia disperata in un mondo ormai folle.
Uno dei libri che considero più riusciti e che annovero nella mia personalissima Top Ten. Una storia completamente nuova, pur ritrovando i protagonisti del libro precedente. Più che mai sono i corpi a dominare, a essere importanti. Carne e sangue. Più che mai Mira è pronta a usare se stessa per ottenere ciò che più vuole. E non è il potere a essere importante.