Quattro bizzarri personaggi sono trasportati un un mondo fantastico dove antichi esseri mitologici lottano per non estinguersi, arrivando persino a invadere il presente nella speranza di un improbabile nuovo inizio. Può ciò che è estinto tornare a vivere di nuovo?
La trama: Hyde è l’uomo del mistero. Da anni vive in quel palazzo, ma sono pochi ad averlo visto. Non ha rapporti con nessuno, si è circondato da un muro impenetrabile. Solo Spago è riuscito a infrangerlo. Dodici anni, un padre insulso e un fratello idiota, Spago sembra odiare il mondo intero. Solo con Hyde si sente a suo agio e stranamente il sentimento è ricambiato. Quando una notte, durante una spedizione in soffitta, Spago trova una bambina prigioniera in una gabbia, la fa fuggire e la porta in casa di Hyde. Un’azione sconsiderata, che dà il via a un’incredibile e pericolosa catena di eventi. Nella casa accanto abita Dakota. È solo un cane, però è la regina della casa. Tutti l’adorano, anche i gemellini. Ma soprattutto Tata, la loro babysitter. È solo per Dakota se ancora continua a lavorare lì, sopportando le due pesti. Sono soli in casa quando l’evento ha inizio, quindi sono loro a doversene occupare. Perché è accaduta una cosa assurda: la camera dei padroni di casa è stata invasa da strane radici. Tante, tantissime radici che sono apparse dal soffitto. Tata non vede altra soluzione che andare a indagare, insieme alla fedele Dakota. In fondo al piano superiore abita solo una vecchia, insieme alla sua governante. Ma oltre quella porta le regole della natura sono state stravolte e si trovano di fronte a una foresta. Un’immensa, infinita foresta. Quando Dakota fugge tra gli alberi, Tata non la può abbandonare. Quattro insoliti personaggi e un solo destino, a cui non c’è modo di sfuggire. Un antico mito destinato a rinascere, irrompendo nella realtà. Un viaggio attraverso tempo e spazio, per piantare il seme di una nuova vita.
Una storia fantastica e imprevedibile, in cui rivive un antico mito, in tutte le sue incarnazioni, fino a giungere al presente. C’è ancora posto per quelli che un tempo erano considerati dei?