Ormai siamo tutti schiavi delle nostre abitudini. Dei soliti riti quotidiani che compiamo ogni giorno. E se fossimo invece ingranaggi di una macchina? Una macchina fatta di carne e sangue, di cui ignoriamo lo scopo? E se l’unico essere che ne era a conoscenza fosse morto?
La trama: Per Vito è una fortuna insperata. In cerca di casa, dopo la dissoluzione del suo matrimonio, ha trovato l’appartamento ideale. Grande, ammobiliato, a un prezzo ridicolo. Unico neo l’anziana padrona di casa, simpatica ma terribilmente impicciona. Quando la vecchia signora viene uccisa da un ladro, la vita sembra continuare. Sempre uguale, monotona. Gli stessi gesti, le stesse azioni. Le stesse ossessioni, che divide con i suoi vicini. Finché non sarà troppo tardi. Finché non si renderanno conto che di quella casa fanno parte e non ne possono più uscire. Ingranaggi viventi di un’immensa macchina di cui non comprendono lo scopo. Solo un fattorino, venuto a consegnare una pizza, è in grado di vedere ciò che a loro sfugge. Forse potrebbe fare anche di più, salvarli, se non è già troppo tardi.
Una storia claustrofobica. Gli abitati di un palazzo, intrappolati al suo interno, si rendono progressivamente conto di farne parte loro stessi. Di essere ingranaggi di una macchina che li domina. Di essere incapaci a liberarsi, senza un aiuto esterno. Un improbabile eroe che venga a salvarli.